
Athena Farnese
Guide turistiche abilitate in Italia.
Una recente sentenza del TAR Lazio, di cui nessun giornale ha parlato, ha letteralemente gettato nel caos una intera categoria di professionisti: le guide turistiche abilitate italiane.
Fino al 2013, anno di emanazione della vergognosa legge 97 che, su imposizione dell’Europa, ha reso l’abilitazione valida a livello nazionale, per diventare guida turistica e ottenere così l’abilitazione per poter svolgere in regola questa professione, bisognava rivolgersi alla regione o alle province, a seconda dei casi. Il nostro paese, che nel mondo intero è conosciuto come il “Bel paese” per la vastità della cultura, dell’arte e della sua storia, con la prima legge sul turismo aveva previsto che ad occuparsi delle abilitazioni per la professione delle guide turistiche dovessero essere le regioni e le province in rapporto al numero dei monumenti, siti archeologici o altre attrazioni turistiche presenti in determinate aree. Così una città coma Roma che ha una delle più alte concentrazioni del patrimonio artistico, archeologico e culturale di tutto il paese, prevedeva l’abilitazione solo provinciale, mentre altre aree prevedevano abilitazioni a livello regionale. Sfortunatamente, per pressioni dei tour operator nord europei a cui preme risparmiare a discapito dei turisti e di noi professionisti, il governo Europeo ha imposto all’Italia di modificare la legge sul turismo e rendere nazionale una abilitazione che per sua natura dovrebbe essere locale.
La guida turistica infatti è quella figura professionale, specialista di un territorio, che fa da ambasciatrice di una determinata area di cui espone ed illustra i monumenti, le opere d’arte, i musei, le gallerie, le chiese, i siti archeologici, gli angoli più reconditi, l’enogastronomia e le tradizioni. Una guida turistica abilitata infatti è quella figura professionale che non la smette mai di studiare, di aggiornarsi, di girare per la città alla ricerca di angoli mai scoperti, alla ricerca di abitudini non proprio note e che trasmette, con una sorta di magia, ai turisti in visita a quella città o a quell’area. La guida turistica è quella figura professionale che ha il dono di far innamorare i turisti in visita che rimangono estasiati non solo nel vedere opere d’arte, o stupendi tramonti, ma anche nell’apprendere leggende o storie di vita vera, nel vedersi svelare misteri mai immaginati e, perché no, anche scandali mai raccontati. La guida turistica abilitata è quella figura professionale in compagnia della quale il tempo scorre in maniera piacevole e rilassante, perché la guida ha il dono di rendere leggero il passo con la sua passione e l’entusiamo che pone nel trasmettere la sua vasta cultura agli altri. E nel giro di un paio d’ore il turista apprende ciò che alla guida invece è costato anni ed anni di studio, di sacrifici e di rinunce. Perchè sembra che la guida turistica svolga una professione assai bella, e questo è certamente vero, ma la guida lavora quando gli altri sono in vacanza e questo vuol dire anche non avere possibilità di trascorrere le vacanze estive con i propri figli e famiglia, non riuscire mai a prender parte a quei famosi lauti pasti domenicali con amici e parenti perchè in genere la guida la domenica lavora per deliziare chi è in giro a visitare città, luoghi ameni e monumenti.
La guida turistica abilitata è dunque una figura professionale altamente specializzata che non può essere declassata a semplice accompagnatore in giro per il paese. Non si può pretendere che una guida turistica, oltre ad avere una vasta conoscenza del luogo in cui vive, possa conoscere a menadito l’intero paese, da nord a sud. Soprattutto non si può accettare che, con la scusa della libera circolazione in Europa, accompagnatori o semplici accompagnanti non abilitati, provenienti da diversi paesi europei ed extraeuropei, possano avere la pretesa di conoscere e spiegare il nostro paese meglio di noi guide turistiche locali, senza pagare tasse qui nel nostro paese pur sfruttando il nostro vasto patrimonio per i loro fini. E con la scusa del “Ce lo chiede l’Europa” noi vediamo oggi una intera categoria di professionisti mortificata ed anche umiliata nei confronti dell’Europa intera perché il nostro governo non è stato in grado di tutelare la nostra professione mentre gli altri paesi lo hanno fatto, mettendo come regola generale la conoscenza della lingua di quel paese e delle sue peculiarità. Questo vuol dire che se una guida abilitata italiana volesse andare a spiegare il patrimonio della Spagna, dovrebbe prima superare un esame di lingua ed una prova di conoscenza della cultura spagnola, mentre una guida spagnola può adesso liberamente venire in Italia e spiegare laddove le pare. E se il compito di un governo è quello di rispettare la costituzione la quale, nel nostro caso, così recita: “L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro”, perchè mai allora l’Italia non ha tutelato la professione di guida turistica? Perché è schiava dell’Europa o per semplici interessi diversi? Che cosa sarà mai successo?
E’ successo che il governo Italiano, per adeguarsi alle direttive dell’Europa, ha emesso la legge 97/2013 ma lo ha fatto in maniera così maldestra da dare adito ad un manipolo di guide ed accompagnatori, che hanno finito per fare il gioco dei tour operator, tradendo la propria professione e l’intera categoria, di avere la meglio in una sentenza che definire vergognosa è poco. La legge 97 del 2013, infatti, all’articolo 3, prevedeva la recensione di un determinato numero di siti protetti, dove evidentemente si intendeva fare affari di tutt’altro genere, in cui era prevista la spiegazione solo da parte di guide specialistiche. Questi siti pretetti dovevano essere resi noti mediante decreti del ministero ed i criteri per essere definiti guide specialistiche dovevano essere concordati con le varie regioni che si stavano infatti esprimendo proprio in questi giorni. Ma le guide specialistiche ed i siti protetti ovviamente non potevano fare comodo ai tour operator e ad un manipolo di irresponsabili guide turistiche che, per poter guadagnare qualche spicciolo in più, vorrebbero andare in giro per il paese ad illustrare solo quei pochi monumenti che essi conoscono, per cui essi hanno fatto ricorso al TAR che sfortunatamente per noi, ha dato ragione a loro. Noi lo sappiamo che un tribunale si basa sulle parole scritte e non va di certo ad approfondire una problematica così intrigata come quella della professione di guida turistica e quindi per il momento questo manipolo di guide (137 persone su un totale di oltre quarantamila tra guide ed accompagnatori abilitati che perderanno probabilmente il proprio lavoro) grazie alla sentenza del TAR del 31 gennaio 2017 ha avuto la meglio ed ha visto aboliti i decreti che istituivano i siti protetti ed il loro numero, considerato troppo alto (3000 monumenti su un totale di oltre 200000) e lesivo della libera circolazione.
Ma questo che cosa comporterà per l’Italia? Quanto costerà in termini di perdita economica questa manovra così squallida? Quanto sarà il danno che l’Italia ne riceverà da questa situazione? Una guida turistica italiana versa le proprie tasse qui in Italia e così anche gli accompagnatori che lavorano sul territorio nazionale. Calcolando che nel totale i professionisti di questo settore sono oltre quarantamila, ci sarà una perdita per lo stato italiano veramente notevole. In media una guida turistica paga oltre il 40 per cento di tasse e gli accompagnatori aggiungono anche l’IVA. Se questi professionisti verranno sostituiti nello svolgimento delle proprie mansioni da personale non specializzato e non abilitato proveniente magari anche da paesi extraeuropei, dove il tenore di vita è molto più basso, quanto ci perderà lo stato italiano in termini di tasse? Non calcolando il fatto che oltre quarantamila persone perderanno il proprio lavoro o da veri professionisti dovranno abbassarsi ad offrire le proprie competenze a tariffe da fame. Ma quale sarà l’impatto che una manovra del genere avrà sul nostro paese? Senza considerare poi che, dopo le guide turistiche, toccherà ad agenzie di viaggio e conducenti di auto a noleggio ed autisti di autobus che si vedranno sostituiti da pseudocolleghi provenienti da diversi paesi. Quanto costerà questo “lo chiede l’Europa?”
Cosa possiamo fare noi per contrastare questo fenomeno ed evitare il pressappochismo dilagante? Affidiamoci intanto ad una guida turistica abilitata e prendiamola locale. Ricordiamoci che in Italia esistono due figure professionali che fanno parte di un tour: l’accompagnatore turistico che prende il gruppo dall’inizio del viaggio e lo accompagna nelle diverse località dove incontra poi la guida turistica locale che spiegherà tutti i particolari di quell’area. L’accompagnatore quindi sarà sempre lo stesso ma la guida cambierà ad ogni singola località. Ed accertiamoci sempre che entrambi i professionisti abbiano una abilitazione rilasciata da enti pubblici.
Non affidiamoci dunque a coloro che vogliono fare da accompagnatore-guida portandoci in giro per il paese da nord a sud perchè essi ci spiegheranno solo ciò che ognuno di noi può apprendere leggendo una qualsiasi brochure presa presso un punto di informazione turistica qualsiasi e non ci faranno mai addentrare nella cultura del luogo sia per mancanza di conoscenza approfondita di quel territorio, sia per mancanza di conoscenza della lingua che in Italia varia da regione a regione e mantiene ancora i connotati pre-Unità. Capireste una persona che parla veneziano mentre siete in visita a Palermo? Può mai uno sloveno spiegare l’anima di Napoli e tutto quel che ne fa parte? Può mai un portoghese spiegare lo spirito che irradia da un paese come il Trentino? E può chiunque spiegare Roma, la città eterna, dove non basta una sola vita a vederla tutta? E può mai un italiano spiegare l’allevamento delle renne in Lapponia?
Dateci una mano a proteggere la guida turistica locale. #localguidepride
Perfetta rappresentazione della REALTÀ.
Rappresentazione della problematica chiara sintetica ed estremamente efficace. Un abbraccio di cuore alla collega.
Cosa pensate di fare per opporvi alla sentenza del Tar?
ho sentito parlare di alcune sigle che preparerebbero in questi giorni una opposizione
Sento anche di una manifestazione a Roma il 14 marzo ma non so chi l’ha organizzata e cosa specificamente si proponga di ottenere
Grazie
Maria Irene Arletti
guida turistica autorizzata Firenze e Siena
Gentile collega, Maria,
facendo la guida in Ungheria da quasi cinquant’anni, condivido completamenta la sua (tua) analísi. Noi sentiamo le stesse cose, i stessi problemi, la differenza é che la legislazione é un po’ (non un po’) piú pigra. Una legge o regola tale non é nata ancora in HU. Speriamo che non ne avremo.
Ma per esperienza anch’io preferisco appoggiarmi alle guide locali professioniste quando mi confronto dei miei limiti (conoscenze locali ecc.)
Come non potró imparare 100% l’italiano corretto (come vedi), non potró neanche conoscere 100% le finezze locali. (é un altro paio di maniche, se un medio turista esigue le profonditá delle informazioni cui la guida locale é in possesso, o non. MA! sempre dobbiamo esser pronti a rispondere anche alle domande piú strane o stupide…)
L’unica cosa, che avevo fatto subito dopo aver letto il suo/tuo articolo: ho distribuito tra i colleghi italianisti. La/Ti saluto di cuore István/Stefano (olvassbele@gmail.com)
Grazie Stefano per la tua preziosa opinione. Una guida non può conoscere tutto un intero patrimonio di un paese, è praticamente impossibile per questo bisogna continuare ad avere guide locali che possano trasmettere correttamente le informazioni sul patrimonio solo di una specifica area. Solo così il turista può essere certo di ricevere un servizio efficiente. Buon lavoro!
Rimango estasiato ogni volta che seguo una visita guidata e ora mi è ancora più chiaro il valore sottostante. Purtroppo siamo in mano ad imbecilli che non vedono più in là del loro naso e dei loro personali interessi. Spero che la brutta novità non sia irreversibile. Grazie per il vostro impegno.