L’Ager Stabianus: Villa San Marco e Villa Arianna

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L’antica città di Stabiae, attuale Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, in epoca romana era adagiata su una collina rivolta verso il mare ed aveva una superficie di oltre 45.000 metri quadri. Di questi solo una parte sono stati riportati alla luce nell’area costruita sul ciglio della collina.

Il resto della città, che fu rasa al suolo da Silla nell’89 a.C. e poi ricostruita come città residenziale, è ancora sotterrato sotto una spessa coltre di ceneri e lapilli dell’eruzione del Vesuvio del 79. Di essa si conoscono però almeno cinque strade basolate che si incrociano ad angolo retto, alcune case private, un tempio e dei portici.

Delle splendide ville di otium che si affacciavano sul golfo di Napoli, sono attualmente visitabili quella di San Marco e la cosiddetta Villa Arianna, entrambe situate sulla Collina di Varano.

L’antica Stabiae fu l’unico centro abitato dove la vita riprese subito dopo l’eruzione del 79 poiché essa venne decantata dal poeta Stazio, nel 92, nell’opera Silvae, dove l’autore la definiva Stabiae renatae. Probabilmente essa dovette rinascere a nuova vita per servire ancora da porto per la città di Nuceria (attuale Nocera) che aveva perso il suo sbocco a mare che, prima dell’eruzione, avveniva attraverso il fiume Sarno sepolto poi sotto la cenere.

Gli scavi della antica Stabiae iniziarono nel mese di giugno del 1749 quando il re di Napoli, Carlo VII della dinastia dei Borbone, noto in seguito come Carlo III di Borbone, decise di riportare alla luce i resti dell’impianto urbano con le sue splendide ville residenziali.

Recentemente, tra il 2019 ed il 2021, sono state condotte altre indagini nella villa San Marco, nell’area del portico, dove sono stati riportati in luce alcuni affreschi che riprendono il tema mitologico di Ercole, cigni, festoni ed altri quadretti mitologici.

Villa San Marco

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La villa residenziale di San Marco, articolata su diversi livelli, si conserva ancora bene, nonostante la parte settentrionale sembra essere crollata durante l’eruzione del 79.

Adagiata sul bordo della collina, la bella e ricca dimora era costituita da una serie di ambienti disposti intorno all’atrio che affacciavano verso il mare, mentre una enorme piscina era posta al centro di un grande giardino.

Entrando nella villa si incontra subito un atrio tetrastilo ionico dove si conservano decorazioni di IV stile su fondo rosso. Intorno all’atrio sono disposti dei cubicoli. Sono ancora ben conservati la scala usata per accedere al piano superiore ed il quartiere di servizio dove è visibile la cucina.

La splendida residenza era dotata di un privato ambiente termale, molto ampio, costituito da un frigidarium absidato, da un apodyterium, un calidarium ed un tepidarium. Il calidario era riscaldato da un sistema a samovar. Le pareti dell’area termale sono in parte affrescate con scene mitologiche. Il giardino, che si sviluppa intorno alla piscina lunga 36 metri, anche in passato era adornato da un filare di platani di cui si sono ricreati i calchi per le indagini archeologiche. Al termine della piscina vi era un emiciclo che formava un enorme ninfeo, decorato con statue, mosaici e pitture.

Ad ovest del giardino vi sono i resti di un altro giardino, molto più ampio, solo parzialmente riportato alla luce. Dalla villa San Marco la vista spazia ancora oggi su tutto il golfo di Napoli con il vulcano Vesuvio sullo sfondo.

Villa Arianna

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La Villa Arianna, chiamata così per il rinvenimento di un quadro rappresentante Arianna abbandonata, si trova a poche centinaia di metri dalla Villa San Marco e da altre ville di epoca romana che affacciavano verso il mare.

Anch’essa dotata di un enorme giardino, quasi interamente riportato alla luce, la villa è composta da numerosissimi ambienti disposti intorno ad un atrio centrale, sulle cui pareti restano solo in parte alcuni affreschi, definiti di II e III stile. La maggior parte dei dipinti si trovano oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli essendo stati staccati da questa villa al momento degli scavi. Tra di essi vi è anche il famoso e splendido quadretto rappresentante Flora/Persefone di cui parlo in dettaglio in un altro articolo, La fanciulla che coglie fiori.

L’ambiente termale, posto a destra dell’atrio, era formato da un calidarium absidato, da un laconicum e da un tepidarium. In posizione panoramica è un triclinium con le pareti affrescate in IV stile con quadri mitologici. L’affresco rappresentante Arianna abbandonata a Nasso da Teseo ha dato il nome attuale alla villa. Si conserva inoltre un quartiere residenziale probabilmente utilizzato solo d’estate. Qui le decorazioni, staccate in periodo borbonico e trasferite a Napoli, sono a forma di piastrelle posizionate in quattro fasce oblique con motivi al centro.

Nella zona panoramica vi sono stanze che affacciano verso il mare che si raggiungeva attraverso una scala a tornanti. Vi è infine il quartiere del peristilio solo in parte riportato alla luce. Nel complesso le decorazioni lasciano trasparire il buon gusto e l’alto livello culturale del padrone di questa sontuosa e splendida dimora.

Per una visita guidata e/o ulteriori informazioni non esitate a contattarmi al seguente indirizzo email: belsannino @ gmail.com

oppure chiamando il numero 3393982433

© 2019 -2022 Dr Maria Sannino

Informazioni su Dr Maria Sannino

Sono una Guida Turistica, Accompagnatore Turistico ed Interprete Turistico abilitata presso la Regione Campania nelle seguenti lingue: Giapponese, Inglese, Italiano, Spagnolo, Francese e Tedesco. Conduco visite guidate nell'intera regione Campania ed insieme possiamo visitare i luoghi più famosi ma anche quelli più reconditi, e andare alla scoperta di una regione che non smette mai di meravigliare chiunque la visiti. Mi piace in modo particolare l'archeologia ma mi appassionano anche l'arte, sacra o profana, le tradizioni, le bellezze naturalistiche e ovviamente tutte le belle storie e leggende di questa splendida terra, nonché i suoi mille misteri.
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