L’antica Herculaneum e la preziosità dei suoi gioielli

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Antichi bracciali in oro © Foto di Maria Sannino

L’antica Herculaneum e la preziosità dei suoi gioielli

L’antica città di Herculaneum, fondata dagli osci nel primo millennio avanti Cristo, era una lussuosa città prospiciente il mare. Secondo gli storici dell’epoca, che ne decantavano la bellezza e la sua splendida posizione al centro del golfo di Napoli, la città era abitata da influenti famiglie che amavano il lusso, seguivano le mode del tempo e si tenevano sempre aggiornate sulle novità del momento, sia in campo artistico e religioso che in campo politico e filosofico. Herculaneum che, secondo Strabone, era la seconda fortezza che si incontrava dopo Napoli, estendendosi ai piedi del Vesuvio, era vicinissima a Neapolis, la città greca, e da essa era influenzata, distinguendosi come centro culturale dove filosofi e politici amavano radunarsi per parlare degli argomenti più svariati. Era una città che affacciava sul bellissimo golfo di Napoli ed era ovviamente in contatto con tutta l’area del Mediterraneo, accogliendo i mercanti provenienti da ogni dove che portavano con sé tutte le più belle creazioni artistiche del mondo antico.

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Antichi bracciali in oro © Foto di Maria Sannino

Dai ritrovamenti archeologici si evince un gusto particolare per l’esotico e per tutto ciò che ampliava l’opportunità di mostrare al mondo quanto affascinante fosse avere esperienze e contatti con terre lontane. Così i mercanti  trovavano ad Ercolano il luogo ideale per smerciare ambre preziose provenienti dai fiorenti paesi del nord Europa o le sete dalla distante Cina o pietre preziose che arrivavano dalle aree più disparate. La scoperta di una bottega di un gemmarius (cesellatore), lungo il cosiddetto V cardo, lascia intendere che ad Ercolano fosse persino già attiva quella tradizione orafa, che adattava le gemme ai gioielli come ornamento personale o votivo, che si è protratta nei secoli fino ai tempi recenti. Non è un caso che Resina, che fu costruita sulle rovine di Herculaneum quando questa fu sepolta durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d. C. , mantenne questa tradizione orafa fino a diventare la seconda città al mondo per produzione di preziosi cammei, posizione che mantiene ancora al giorno d’oggi. Il ritrovamento di alcune agate tra le rovine della città sepolta lasciano intuire un già fiorente commercio di monili oltre che di oggetti in bronzo e argento in cui talvolta venivano incastonate anche delle gemme.

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Antichi bracciali. anelli e vetro © Foto di Maria Sannino

Gli scavi del 1981 presso la spiaggia antica di Herculaneum hanno confermato l’importanza di elementi di lusso anche nell’abbigliamento quotidiano degli antichi Ercolanesi. Coloro che fuggirono verso la spiaggia per cercarvi scampo durante la tragica eruzione del 79 d.C., ed i cui scheletri furono ritrovati durante gli scavi intrapresi dal 1980 al 1984, erano abbigliati con monili di un certo rilievo e, nella fuga, avevano portato con sé gli oggetti di maggior valore. Bracciali, collane, anelli, armille, orecchini, cinture e nastri di seta ornavano gli scheletri dei fuggiaschi che si erano riparati nei fornici in prossimità della spiaggia, dove le barche si avvicendavano tentando di portare in salvo la popolazione in preda al panico.

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Antica collana in oro© Foto di Maria Sannino

Nonostante l’emanazione della legge Sumptuariae, voluta da Augusto, che limitava l’uso di gioielli per reprimere il lusso sfrenato, così come attestano vari scrittori dell’epoca quali Orazio, Marziale e Stazio, ad Ercolano la passione per i gioielli era ancora molto in voga e sfacciata durante il primo secolo dopo Cristo. Le ricche signore, vestite di abiti lussuosi, facevano a gara per accaparrarsi gli esemplari migliori di gioielli provenienti dai vari paesi che i mercanti mostravano nelle piazze cittadine e presso i porti. Gli oggetti di ornamento avevano ancora una importanza fondamentale nella vita della cittadina vesuviana e lo dimostrano persino gli oggetti ritrovati nelle case di veri e propri collezionisti o le pietre preziose in procinto di essere lavorate che sono state ritrovate in città, così come gli affreschi che talvolta rappresentano colonne o oggetti abbelliti con pregiate pietre. Ma ciò che attesta maggiormente l’importanza degli ornamenti personali è il suddetto ritrovamento di un cospicuo numero di gioielli finemente lavorati presso la marina della città sepolta, tra gli scheletri dei fuggiaschi che, pur in una condizione di estremo pericolo, avevano raccolto e portato con sé gli oggetti di più alto valore in oro, argento o bronzo e ornamenti in pietre preziose.

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Antica collana in pasta vitrea © Foto di Maria Sannino

Un valore particolare avevano gli oggetti tipici del simbolismo religioso che effigiavano Ercole come dio fondatore della città, o Venere, raffigurata nella sua versione osca come Herentas Ericina, e Iside, che veniva invece rappresentata come Iside-Hygieia. Vi erano poi cammei e pietre che ritraevano anche altre divinità come Salus, Nemesis e Genius e amuleti utilizzati in funzione apotropaica e rappresentanti animali o simboli fallici. Molti sono gli anelli che sono stati ritrovati in città. Essi erano forgiati in diversi materiali come l’oro, l’argento, il bronzo o il ferro e venivano indossati rispettando i ceti sociali. L’oro poteva essere sfoggiato solo da persone di alto rango, appartenenti a classi sociali elevate come senatori, medici e pochi altri.

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Antichi orecchini e anelli in oro. Collana in vetro © Foto di Maria Sannino

Tra gli anelli che avevano una pietra incastonata nell’oro, molti venivano anche usati come sigilli e potevano essere indossati solo da persone che erano nate in famiglie libere da almeno due generazioni. I liberti, coloro che da schiavi erano stati liberati, potevano indossare solo anelli d’argento mentre gli schiavi potevano portare anelli o bracciali in ferro. Gli anelli venivano portati solo su alcune dita della mano sinistra ed era proibito indossare monili di diverso materiale. Chi indossava oggetti d’oro poteva solo portare altri ornamenti d’oro perché essi erano ritenuti un segno di distinzione sociale. Chi indossava oggetti di argento o bronzo era di sicuro appartenente a classi meno abbienti. Spesso costoro indossavano ornamenti in forma di serpente, animale caro a Iside, ad Asclepio e a Higiea, divinità legate alla salute per indicare il culto di tali dei.

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Antichi anelli e orecchini © Foto di Maria Sannino

Ad Ercolano fu rinvenuta una bella collana che alternava pietre di smeraldo a maglie d’oro. Molto diffuse sono poi le collane in pasta vitrea, che erano i tipici ornamenti dei poveri. Anche i bambini portavano in genere gioielli, più semplici ma altrettanto preziosi, poiché oltre ad essere realizzati con fili d’oro, gli oggetti venivano anche abbelliti con vere perline. Molti degli oggetti di maggior valore sono tenuti presso il Museo archeologico nazionale di Napoli, mentre gli ori ritrovati recentemente sull’antica spiaggia sono stati esposti al pubblico per la prima volta nell’Antiquarium della città che, dopo anni di chiusura, è stato finalmente aperto in parte al pubblico nel dicembre 2018.

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© 2019 Maria Sannino

Informazioni su Dr Maria Sannino

Sono una Guida Turistica, Accompagnatore Turistico ed Interprete Turistico abilitata presso la Regione Campania nelle seguenti lingue: Giapponese, Inglese, Italiano, Spagnolo, Francese e Tedesco. Conduco visite guidate nell'intera regione Campania ed insieme possiamo visitare i luoghi più famosi ma anche quelli più reconditi, e andare alla scoperta di una regione che non smette mai di meravigliare chiunque la visiti. Mi piace in modo particolare l'archeologia ma mi appassionano anche l'arte, sacra o profana, le tradizioni, le bellezze naturalistiche e ovviamente tutte le belle storie e leggende di questa splendida terra, nonché i suoi mille misteri.
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