Il bracciale d’oro di Pompei

Durante una recente mostra a Pompei, presso l’Antiquarium da poco restaurato, è stato esposto un bracciale d’oro massiccio, del peso di 610 grammi, che era da tempo conservato nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La mostra, iniziata nel settembre 2017 ha avuto talmente successo da essere ancora in corso e vi resterà fino a data da stabilirsi.

Bracciale d'Oro

Il bracciale d’oro

Il meraviglioso bracciale fu ritrovato, durante lo scavo del 1974, nella cosiddetta casa del Bracciale d’Oro, situata nell’Insula Occidentalis di Pompei, in quell’area costituita da diverse lussuose dimore che, poggiando direttamente sul muro difensivo che cingeva la città, affacciavano sulla costa e sulla via Consolare. Esso fu trovato al braccio di uno dei fuggiaschi, forse una donna, che si erano rifugiati sotto una scala, durante l’eruzione del Vesuvio del 79. Gli abitanti della casa, una donna, un uomo e un bambino, nel tentare di mettersi in salvo, si erano riparati sotto l’arcata della scala, pensando così di essere al sicuro, ma essa collassò purtroppo sotto il peso del materiale vulcanico che seppellì l’intera città, impedendo loro qualsiasi via di scampo.

Il bracciale, una armilla, che si indossava nella parte superiore del braccio come ornamento, è in oro giallo ed è costituito da una verga piena, in forma di serpenti che si affrontano mentre reggono un disco rappresentante la dea Selene. La verga ha un diametro di 10,5 cm ed è considerato uno dei più grossi bracciali d’epoca romana. Gli occhi dei due serpenti sono formati da pietre preziose. Il medaglione al centro dell’armilla è decorato col busto di Selene, la dea della luna, che è circondata da 7 stelle ed ha le braccia alzate per reggere un velo in forma di crescente di luna. I corpi dei due serpenti sono leggermente squamati e sembrano reali.

SeleneIl bracciale, che è considerato uno tra i più pesanti dell’antichità, fa parte di quel nucleo di bracciali a forma di serpente che venivano utilizzati sia a scopo apotropaico, poiché il serpente assumeva un significato religioso connesso al mondo isiaco e dionisiaco, oltre che ad Igea e ad Asclepio, legati alla fecondità e alla salute, e sia perchè le spire del serpente ben si adattano ad essere forgiate come bracciali.

L’armilla d’oro giallo fu ritrovata insieme ad altri 170 denari d’argento e a 50 aurei che erano probabilmente caduti da una cassettina di legno e bronzo che i fuggiaschi avevano portato con loro durante la fuga. Anche il denaro è in esposizione insieme ad affreschi ed altro materiale ritrovato nell’area della lussuosa dimora con giardino che affacciava sul golfo.

Informazioni su Dr Maria Sannino

Sono una Guida Turistica, Accompagnatore Turistico ed Interprete Turistico abilitata presso la Regione Campania nelle seguenti lingue: Giapponese, Inglese, Italiano, Spagnolo, Francese e Tedesco. Conduco visite guidate nell'intera regione Campania ed insieme possiamo visitare i luoghi più famosi ma anche quelli più reconditi, e andare alla scoperta di una regione che non smette mai di meravigliare chiunque la visiti. Mi piace in modo particolare l'archeologia ma mi appassionano anche l'arte, sacra o profana, le tradizioni, le bellezze naturalistiche e ovviamente tutte le belle storie e leggende di questa splendida terra, nonché i suoi mille misteri.
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