Capolavori a Napoli

Tiziano Vecellio: Annunciazione

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Tiziano Vecellio Annunciazione

Un angelo dai riccioli d’oro appare silenzioso alla Vergine Maria che è in ginocchio ai piedi di una colonna marmorea. E’ l’arcangelo Gabriele che, con i suoi bei calzari dorati ed avvolto da una veste damascata dai riflessi aurei, annuncia l’avvento del nuovo Messia. La Vergine è rappresentata coperta da una veste rossa e un manto blu. Col suo velo poggiato sulle braccia incrociate, ella ha un atteggiamento di totale accettazione della lieta notizia. Illuminata da un raggio di luce che mette in risalto il suo volto sereno,  la Vergine accoglie fiera il proprio destino.

La colomba dello Spirito Santo in alto, al centro della tela, sembra venir fuori da una luce dorata nel mezzo di un tripudio di piccoli angeli che si fondono ai lati con le nuvole dense. Queste ultime si disfano man mano fino a confondersi con il paesaggio di fondo e con il cielo blu lapislazzuli.

In primo piano l’arcangelo Gabriele reca dei gigli bianchi, simbolo di purezza, ed è posto sulla sinistra ad una certa distanza, quasi a non voler disturbare la Vergine che, sulla destra, in posizione genuflessa, si volta ad accogliere l’annuncio tanto atteso.

Questo capolavoro di Tiziano, dai colori sfavillanti e dorati, fu eseguito su tela nel 1558 per il potente banchiere genovese Cosimo Pinelli, duca di Acerenza, che volle decorare la Cappella di famiglia, dedicata alla Vergine Annunziata, nel transetto sinistro della chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli. La tavola ad olio, di metri 2,80 x 1,93,  per motivi di sicurezza fu poi trasferita, nel 1976, al palazzo reale di Capodimonte dove occupa attualmente una parete del corridoio del secondo piano dell’edificio.

L’opera di Tiziano mostra, in un turbinio tutto d’oro, la grande capacità tecnica acquisita da Tiziano nella sua produzione artistica, poiché egli vi realizzò quella che viene definita dalla critica “l’alchimia cromatica”, una tecnica in cui, grazie all’uso dei colori, la materia si trasforma magicamente in una forma indistinta e luminosa. Tale tecnica verrà apprezzata e presa a modello da tutti gli artisti del colore europei come Rubens, Rembrandt, Renoir, Velasquez, Van Dyck, Delacroix, Carracci e persino Caravaggio. Con pennellate rapide e pastose Tiziano dipinge le ali dell’angelo, mentre con un trito di scaglie di vetro realizza un profondo cielo blu. Anche in quest’opera Tiziano, seguendo la sua tendenza al contatto diretto con chi contempla i suoi quadri, ci rende partecipi della scena dove i personaggi si accampano,  con posa ampia e dinamica, nello spazio ad essi assegnato. In basso a destra è riportato lo stemma dei Pinelli insieme a quello dei Pignatelli.

L’Annunciazione di Tiziano fu a lungo ritenuta una copia del famoso pittore Luca Giordano, che si trova invece a Madrid, nella chiesa di Saint Ginès. I primi accenni alla tavola come lavoro di Tiziano Vecellio si hanno in un testo scritto nel 1713 da Pompeo Sarnelli: “La vera guida dei forestieri” dove l’autore riferisce di una iscrizione tombale che riporta la presenza della tela, come creazione di Tiziano Vecellio, nella cappella del Duca d’Acerenza, famoso finanziere genovese trasferitosi a Napoli agli inizi del 1500. Tuttavia, nonostante questa prova, fino ad anni recenti si è sempre continuato a ritenere l’opera una copia e non l’originale di Tiziano. Nel 1925 lo storico dell’arte Roberto Longhi riconobbe la mano di Tiziano in questa tavola d’altare ma fu solo nel 1990 che Gianvittorio Dillon ne confermò la paternità di Tiziano avendo riconosciuto le mani dell’angelo nel disegno preparatorio che si trova negli Uffizi di Firenze. La pala d’altare rappresenta uno dei rari casi di opere dell’ultima fase del pittore fuori da Venezia. Secondo alcuni critici si tratta della penultima Annunciazione creata da Tiziano prima della sua morte, avvenuta dopo una lunga vita attiva come pittore della Serenissima.

Informazioni su Dr Maria Sannino

Sono una Guida Turistica, Accompagnatore Turistico ed Interprete Turistico abilitata presso la Regione Campania nelle seguenti lingue: Giapponese, Inglese, Italiano, Spagnolo, Francese e Tedesco. Conduco visite guidate nell'intera regione Campania ed insieme possiamo visitare i luoghi più famosi ma anche quelli più reconditi, e andare alla scoperta di una regione che non smette mai di meravigliare chiunque la visiti. Mi piace in modo particolare l'archeologia ma mi appassionano anche l'arte, sacra o profana, le tradizioni, le bellezze naturalistiche e ovviamente tutte le belle storie e leggende di questa splendida terra, nonché i suoi mille misteri.
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