
Testa del Battista di Jusepe de Ribera
Nato per volontà di Gaetano Filangieri, principe di Satriano, che voleva realizzare il suo sogno di creare un museo su modello dei musei artistici-industriali europei, il museo civico è uno dei più singolari in ambito napoletano.

Sant’Agata di Andrea Vaccaro
Ospitato nel rinascimentale Palazzo Como, la sua fondazione risale al 1888 quando il principe Filangieri decise di mettere in mostra la sua preziosa collezione di oggetti vari sia al piano terra che al piano nobile di questo peculiare palazzo napoletano.
Oltre ad una vasta collezione di libri, di cui circa 8000 volumi introvabili altrove, il museo conserva una delle più vaste raccolte di monete antiche (3280 pezzi) che spaziano dall’epoca bizantina fino alle ultime monete coniate dalla zecca Napoletana prima della unificazione italiana.
IL museo vanta una cospicua collezione di ceramiche e porcellane, sia napoletane che di altri paesi, una serie di biscuit, alcuni avori, medaglie, pastori presepiali, armi da tutto il mondo, incluse alcune utilizzate da samurai giapponesi, 170 sculture e 120 dipinti dei più autorevoli artisti napoletani e di altre scuole tra cui Jusepe de Ribera, Mattia Preti, Il Guercino, Anton Raphael Mengs, Jacques Louis David, Battistello Caracciolo e altri.
Prima della II guerra mondiale il museo era ancora più ricco ma, con l’intento di proteggerle, molte opere furono trasferite a San Paolo Belsito dove, sfortunatamente, un incendio le distrusse. Tra queste si trovava anche un dipinto appartenente a Sandro Botticelli.
Curiosità
Il palazzo Como è decorato esternamente da un bugnato in piperno, simile a quello che adorna la Chiesa del Gesù Nuovo, che a Napoli, a quanto pare, non sembra portare tanto bene. Il palazzo, infatti, ha avuto alterne vicende che hanno portato molti dei suoi abitanti e proprietari ad abbandonare l’edificio che è diventato poi museo civico. Tra le decorazioni in marmo vi sono anche le insegne di Alfonso II di Aragona e lo stemma della famiglia Como, sostenitrice del re aragonese.
Spigolature
Secondo la leggenda, nel palazzo Como faceva spesso la sua comparsa il cosiddetto spiritello “munaciello”, una specie di folletto dispettoso che visitava le case della città di Napoli e si burlava di chi gli mancava di rispetto. Si dice che il suo continuo scompiglio della tranquillità degli abitanti di Napoli abbia invogliato il viceré Juan De Zuniga y Avellaneda, conte di Miranda del Castanar, ad emettere addirittura una norma giuridica che regolasse le “case abitate”. Secondo questa peculiare ed singolare norma, emessa il 24 dicembre del 1587, la vita di chi abitava una casa visitata da fantasmi o spiritelli vari, veniva veramente tutelata. Infatti chi non sopportava di essere disturbato da queste presenze strane, poteva decidere di lasciare la propria abitazione senza essere obbligato a pagare il canone di affitto al padrone di casa. Con grande gioia sia dell’inquilino che del dispettoso “munaciello”.
Per visite guidate a questo bellissimo museo civico, non esitate a contattarmi al seguente indirizzo e-mail: belsannino@gmail.com oppure a chiamarmi al 3393982433
Dr Maria Sannino
Guida Turistica Abilitata
Regione Campania