Santa Maria La Nova

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Chiostro grande Santa Maria La Nova

L’arrivo di Carlo I d’Angiò a Napoli, verso la seconda metà del tredicesimo secolo, segnò l’inizio di una nuova era per la città che venne elevata al rango di capitale del regno di Napoli. L’assetto dell’intera città, che doveva adattarsi al nuovo status, fu notevolmente modificato. Il convento dei frati minori fondato da San Francesco d’Assisi che si trovava nei pressi del mare, fu demolito per fare posto alla nuova reggia che doveva ospitare i sovrani angioini, il Castel Nuovo. Carlo I d’Angiò, per compensare la perdita dell’antico convento abbattuto per edificare il nuovo palazzo, che fu chiamato Maschio Angioino, decise di donare una nuova chiesa ed un monastero ai monaci francescani. Fu così edificato il complesso monumentale di Santa Maria La Nova che fu eretto laddove un tempo era la Torre “Maestra”, posta a difesa della città verso il lato del mare.

complesso, modificato in diverse occasioni, comprende la chiesa a navata unica e a croce latina, la Cappella/chiesa di San Giacomo della Marca, due chiostri, un refettorio ed il convento.

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Chiostro grande

L’entrata principale della chiesa, posta su una scala a doppia rampa di età rinascimentale, é affiancata da due colonne di granito ed è decorata da un medaglione di marmo che rappresenta la Vergine.

Gli interni della chiesa sono decorati da un bellissimo soffitto a cassettoni, dipinto in oro zecchino e risalente al 1598, nel cui centro sono 47 tele realizzate dai più noti e significativi artisti del tardo manierismo Napoletano tra cui Girolamo Imparato, Francesco Curia, Fabrizio Santafede, Belisario Corenzio e Luigi Rodriguez.

La navata della chiesa è affiancata da una serie di cappelle che sono abbellite da affreschi e statue eseguite dai più importanti artisti che si sono susseguiti durante i vari restauri a cui la chiesa fu sottoposta ad iniziare dal 1598.

Tra le opere più importanti, espressione della tendenza della pittura Napoletana negli anni immediatamente precedenti l’arrivo di Caravaggio in città, sono da segnalare dipinti di Marco Pino da Siena, di Francesco Curia, di Belisario Corenzio e di Battistello Caracciolo.   Leggendari sono i due Cherubini dipinti da Luca Giordano all’età di appena otto anni. Ad un periodo successivo risalgono invece le opere di Fedele Fischetti.

Tra le sculture ed i monumenti funerari numerose sono le opere di Giovanni Merliano da Nola e Girolamo Santacroce.

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Altare maggiore

L’altare maggiore in marmo policromo e intarsiato fu realizzato su disegno di Cosimo Fanzago.

Una attenzione particolare merita la Cappella di San Giacomo della Marca, restaurata da Cosimo Fanzago e affrescata da Massimo Stanzione. In questa ampia cappella sono alcune tombe di capitani Spagnoli e Francesi, eseguite da Annibale Caccavello. Qui furono anche custodite le spoglie del santo Giacomo che da Fermo (Marche) venne in Campania per divulgare la regola francescana dell’Osservanza.

Tomba di Dracula

La tomba di Dracula © Dr Maria Sannino

Di notevole curiosità è una lapide che riporta una scritta indecifrabile che si trova in prossimità del retro della cosiddetta Tomba di Dracula. Quest’ultima è posta in un angolo del chiostro grande e presenta delle decorazioni così particolari da aver destato l’attenzione degli esperti che pensano che la tomba, appartenente alla famiglia Ferillo, imparentata con la figlia del conte Vladmir III, possa contenere le spoglie di quest’ultimo, noto al mondo come Conte Dracula.

Il chiostro grande o di San Giacomo de la Marca, in cui si susseguono varie tombe signorili, è affrescato con storie della vita del santo.

Pregevole é anche l’affresco del Refettorio che rappresenta l’Andata al Calvario, opera dubbia di Andrea da Salerno.

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Andata al Calvario

Durata della visita: 1 ora e 1/2

Per una visita guidata e/o ulteriori informazioni non esitate a contattarmi al seguente indirizzo email:

belsannino @ gmail.com

oppure chiamando il numero 3393982433

© Dr Maria Sannino